27 gennaio 2012

Una serata di ordinario anticattolicesimo (ma qualcuno ci mette del suo…)

di Marco Mancini
L’altra sera facevo zapping in tv, cercando qualche alternativa valida alle divertenti (ma arciviste) scazzottate di Bud Spencer e Terence Hill.
Capito su Raitre, dove “Chi l’ha visto” ci aggiorna sulla storia di Emanuela Orlandi e su una nuova manifestazione organizzata dal fratello per chiedere verità e giustizia. Non manca, ovviamente, la solita tirata contro la Chiesa e i politici troppo “inginocchiati al potere vaticano”. Ciliegina sulla torta, la conduttrice Sciarelli (sarebbe meglio dire Sciacarelli, vista l’attenzione morbosa con la quale ultimamente si getta su tutti i casi di cronaca nera, trasformando una trasmissione di servizio che cercava persone scomparse in una via di mezzo tra “Porta e porta” e “Quarto grado”) monta un caso su un presunto gendarme vaticano che, durante la manifestazione, avrebbe scattato fotografie. Fatto anomalo e misterioso, a detta dell’ex-volto del trinariciuto Tg3. Strano che la Sciarelli non abbia mai visto all’opera un qualcosa di simile: che so, la Digos. Eppure, vista la sua liaison amorosa con Woodcock, di intercettazioni e simili dovrebbe essere esperta

Passo rapidamente da Canale 5, dove viene trasmessa una fiction dal titolo “Il tredicesimo apostolo”, protagonisti un sacerdote e una psicologa alle prese con fenomeni di paranormale. Ovviamente la vicenda è destinata a terminare nella maniera più banale possibile, ovvero la nascita di un’attrazione fatale tra i due (trattandosi di Claudia Pandolfi, come dare torto al novello padre Ralph?). Arrivo infine su La7, dove la prima puntata di “Gli Intoccabili”, nuovo programma di Gianluigi Nuzzi, è totalmente incentrata su segreti, scandali e misteri della Chiesa Cattolica. Un po’ di originalità no, eh?! Altro che Intoccabili: qui si tratta proprio di sparare sulla Croce Rossa…

In particolare, i temi della trasmissione sono tre. Il primo è l’ormai famosa lettera in cui mons. Viganò, all’epoca segretario generale del Governatorato del Vaticano, denunciava la corruzione e gli sprechi verificatisi in passato nel sistema di assegnazione degli appalti, chiedendo invano al Papa di mantenerlo nel suo incarico e di non inviarlo come nunzio apostolico a Washington, come consigliato (pare) da Bertone. Promoveatur ut amoveatur? Il secondo blocco riguarda l’inflazionata questione delle agevolazioni fiscali per la Chiesa. Infine, il caso giudiziario che vede coinvolto il Vescovo ausiliare dell’Aquila, mons. Giovanni d’Ercole (fortunatamente invitato in studio e difesosi efficacemente), rinviato a giudizio per rivelazione di segreti inerenti a un procedimento penale e fatto oggetto di un furioso attacco mediatico da parte dei media, in particolare di un quotidiano locale, facente capo al gruppo editoriale “L’Espresso”.

Niente male, per essere tutto in una sola serata. Ora, appare chiara la malafede di certi personaggi nel diffondere “informazione faziosa nei confronti del Vaticano e della Chiesa”, per dirla con Padre Lombardi. Gli stessi personaggi che, magari, poi si ergono anche a liberi pensatori e martiri della libertà di espressione, senza rendersi conto di essere invece i pappagalli del pensiero unico dominante. Tuttavia, non possiamo nasconderci che gli scandali che coinvolgono esponenti della Curia vaticana o uomini a loro vicini stanno raggiungendo e superando il livello di guardia. Che una parte consistente della Gerarchia si sta dimostrando nella migliore delle ipotesi incapace e litigiosa, nella peggiore corrotta e invischiata in rapporti poco ortodossi, che spesso puzzano addirittura di squadra e compasso. 

Non vorremmo rievocare le paure di Paolo VI sul “fumo di Satana” penetrato nel tempio di Dio. Noi sappiamo che la Chiesa è santa e immacolata a prescindere dai peccati dei suoi membri, che tra i discepoli di Nostro Signore vi era un certo Giuda Iscariota e che Egli venne rinnegato per tre volte persino dal futuro primo Vescovo di Roma. Non ci spaventa l’indignazione pelosa e ipocrita degli avversari, anzi: abbiamo letto nel Vangelo che “oportet ut scandala eveniant” (Mt 18, 7, ma guai all’uomo per colpa del quale essi avvengono!). Però l’esigenza di proteggere i semplici richiede che anche la Chiesa sia, per quanto possibile, come la moglie di Cesare: al di sopra di ogni sospetto. Santità, forse è giunta l’ora di fare un po’ di pulizia. Noi, comunque sia, continueremo a fare il nostro dovere, combattendo la buona battaglia contro chi si diletta a gettare fango sulla candida veste della Sposa di Cristo.
 

Related Posts:

1 commento :

  1. Le tv che se ne sono occupate sono private e vogliono ascolti, trascinano la rai perchè è anch'essa in loro concorrenza diretta.
    In questo periodo quasi tutti i giornali fanno "tv d'inchiesta" perchè le persone sono esasperate dalla situazione e sono più attente di prima, si stanno chiedendo chi e cosa ha contribuito a causare i loro problemi.
    Gli scandali sempre attirano i giornalisti, come la m.... attira le mosche, il ronzio delle mosche (giornalisti) serve a infastidire anche chi come diceva Montanelli, si limiterebbe a "turarsi il naso" ed passare oltre sulle cose. Riguardo la Chiesa, credo che è vero che venga posta al centro di notevoli attenzioni, ma NON da sola comunque.
    In anni non sospetti, ci furono mal di pancia diffusi contro varie istituzioni ed autorità, specie se "morali", ad esempio nel 2003 ci fu un reflusso di antiamericanismo diffuso (USA faro di un occidente dal volto buono e democratico), dopo gli scontri del g8 di genova si inneggiò nelle piazze contro carabinieri e polizia, ed oggi pochi giovani non li chiamano sbirri, e pochi non pensano che al celerino. Durante tangentopoli l'attenzione mediatica si scatenò contro i partiti politici (ora la casta), in particolar modo contro la DC.
    La chiesa ha da secoli l'ambizione e per secoli è stata l'autorità morale del popolo, in Italia, e fu nel bene o nel male l'unica autorità presente nei tempi difficili di questo paese, e gli strati più popolari ne hanno sempre in quei momenti trovato sostegno, rifugio e conforto. Tralasciando il medioevo ricordo che dopo l'8 settembre, per esempio, nessuna autorità tra fascismo, regio esercito, arma dei carabinieri, monarchia ecc.. ebbe tanto consenso radicato in tutta la penisola e oltre i confini nazionali quanto il Papa.
    Succede che in periodi difficili il popolo, oltre che cercare colpevoli, santi ed eroi (evasori, untori ecc..) si metta alle ricerca di un PADRE, nell'accezione più cristiana del termine, un'autorità forte, che lo unisca e lo trasporti fuori dai guai. Io credo che è per questo che si stanno riaccendendo i riflettori tutti insieme sull'interno di questa singolare e secolare istituzione, il popolo vuole scrutare se dentro quelle stanzette anche questa volta la sua Chiesa è li pronta, oppure se in questo periodo non ci si può fidare e quindi affidare a nessuno in occidente, questo sarebbe pericolosissimo, da un vuoto simile ne usciremmo tutti sconfitti, laici, cristiani, atei, o quant'altro...
    commento di GIANLUCA MALANDRA.

    RispondiElimina